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Forse è il momento giusto per Abbandonare Internet Explorer

Forse non è ancora chiaro, ma Internet Explorer (IE), nonostante il suo glorioso passato, è ormai giunto a capolinea.

Non mi dilungo troppo sulle scelte di Microsoft di abbandonare lo sviluppo di IE (ormai diversi anni fa), spostandosi verso il progetto Chromium applicato al browser Microsoft Edge.

Ci sono colleghi, come Roberto, che stanno conducendo una sorta di crociata verso la dismissione di IE, ponendo l’attenzione sul fatto che il Web (ed il mondo dello sviluppo Web) ha fatto enormi passi in avanti, che non possono (e non devono) restare frenati da un utilizzo ancora eccessivamente diffuso (e a volte obbligato) di IE.

Molte aziende, soprattutto di medie e grandi dimensioni, ritengono ancora impossibile la dismissione di IE, perché vincolate dalla presenza di numerose applicazioni web di business che richiedono l’utilizzo all’interno di IE.
Parlo di applicazioni critiche (es. sistemi gestionali), spesso mal manutenute e ancora più spesso legate a sviluppi custom realizzati “su misura”, magari vincolate a tecnologie superate (es. ActiveX) e che richiederebbero costi importanti per un rifacimento in ottica più moderna.

Non voglio neppure entrare della lungimiranza nel merito di queste scelte, volte ad assecondare in forma spasmodica i desideri del business… dimenticando i benefici di prodotti di mercato, che sapranno evolversi in maniera naturale, al pari di quanto accade su Internet.

OK, tutto vero. E’ vero che esistono applicazioni che richiedono l’utilizzo di IE per poter funzionare, e che costa troppo (o richiede troppo tempo) sostituire quelle applicazioni di business. E quindi dobbiamo rassegnarci?

Cambiare prospettiva

Sì, occorre cambiare prospettiva. E guardate bene che non sto raccontando una novità uscita ieri, ma parlo di una soluzione già ampiamente adottata da aziende di tutte le dimensioni.

La soluzione si chiama Internet Explorer (IE) Mode in Microsoft Edge, e consiste nell’utilizzare Edge come browser predefinito, definendo che su determinati indirizzi (URL) venga richiamato il motore di IE 11 (Trident MSHTML engine) per il rendering del contenuto. In pratica si tratta di utilizzare Edge per qualsiasi sito web (vale anche le vecchie versioni di SharePoint), richiamando una sorta di emulazione di IE per i soli siti web corrispondenti alla applicazioni legacy.
Questa configurazione è nota anche come “modalità Enterprise“.

Esiste un’analoga soluzione anche per il browser Google Chrome (anzi le prime adozioni sono proprio per Chrome), ma io ho pensato di spingere l’adozione di Edge… anche per altre ragioni di integrazione con Microsoft 365 e SharePoint, di cui parlerò in qualche prossimo post.

Attivare e configurare l’IE Mode su Edge

Partiamo dai prerequisiti: occorre disporre di una versione di Windows aggiornata (per Windows 10 build 1909 o superiore), oppure adeguatamente fixata con KB.

Ovviamente serve aver installato Edge :-).

Naturalmente la configurazione può essere gestita manualmente o attraverso Group Policies (GPO), come ha ovviamente senso fare per quelle organizzazioni con più di 2-3 PC.

I siti da aprire attraverso il motore di IE saranno gestiti attraverso una “Enterprise Mode Site List“, ossia un file XML distribuibile anch’esso attraverso policy.

Questo un esempio della struttura del file XML:

<site url=”applicazionelegacy.com”>
<open-in app=”true”>IE11</open-in>
</site>

Le azioni possibili sono:

  • <open-in>IE11</open-in>
    apre il sito in IE Mode
  • <open-in app=”true“>IE11</open-in>
    apre il sito il una full windows di IE 11
  • <open-in>MSEdge</open-in>
    forza l’apertura del sito in modalità Edge
  • <open-in>None or not specified</open-in>
    apre il sito nel browser predefinito (non necessariamente Edge)
  • <open-in>Configurable</open-in>
    apre il sito nella modalità che lascerà all’IE Mode la scelta dell’engine da utilizzare.

Esiste anche un concetto di “siti neutrali“, quali potrebbero essere i server di autenticazione (es. end-point ADFS).

Per maggiori informazioni riguardo al file XML, suggerisco di leggere la documentazione ufficiale.

I siti di questa lista di “retrocompatibilità” (quindi gli URL delle vecchie applicazioni legacy) verranno aperti all’interno di Edge, evidenziando la modalità sulla barra dell’indirizzo:

IE logo indicator

Suggerisco agli amministratori di sistema di studiarsi la documentazione passo-passo, sua per chi utilizza le GPO di Active Directory che per chi preferisce utilizzare Configuration Manager (SCCM).

Windows 7 va in pensione, Occhio al supporto per Office 365

Microsoft ha annunciato il ritiro di Windows 7 il prossimo 14 gennaio 2020.
I security updates saranno tuttavia garantiti fino al gennaio 2023.

Tuttavia, per gli utenti che hanno sottoscrizioni Office 365 ed utilizzano le applicazioni di Office 365 ProPlus, Microsoft non garantirà più supporto per gli utenti con sistema operativo Windows 7 a partire dal 14 gennaio 2020.

Resta evidente il suggerimento di aggiornare i propri PC a Windows 10 quanto prima…

Risultati immagini per windows 7

Anche Windows 7 verso la fine del supporto… siete pronti?

Windows 7 è (o è stato) uno dei sistemi operativi desktop Microsoft più apprezzati, con spesso anche una buona ripresa dei pareri positivi dopo la non felicissima parentesi del sistema operativo Windows Vista.

Il 14 gennaio 2020 Microsoft terminerà il supporto a Windows 7. L’annuncio verrà recapitato agli utilizzatori di Windows 7 il 18 aprile 2019, quando Microsoft cercherà di spingere anche questi utenti verso l’upgrade a Windows 10.

Per il mondo aziendale sarà previsto un supporto aggiuntivo (altri tre anni, fino al 2023), ma a pagamento (25$ il primo anno e 50$ il secondo, per dispositivo).

Inoltre, secondo le indiscrezioni, il costo per chi vorrà continuare ad utilizzare Windows 7 corrisponderà ad un abbonamento di 100$ per dispositivo…

In molti casi, pensando ad un utilizzo personale o domestico, non credo ci siano molte ragioni per non fare l’aggiornamento (considerando anche le numerose agevolazioni all’adozione di Windows 10).
Nel caso del panorama enterprise, spesso i vincoli sono legati ad applicazioni business, che non sono state “certificate” per Windows 10 dai produttori. E’ spesso la stessa ragione che vincola ancora molte aziende ad utilizzare il browser Internet Explorer come browser di default (o a volte unico browser) per l’utente. Qui servirebbe farsi una bella domanda rispetto alle scelte fatte nelle software/vendor selection e servirebbe pensare anche alle responsabilità dei decisori IT
Non credo giusto dare l’intera responsabilità alla velocità di cambiamenti e rilascio di nuove versioni da parte di Microsoft… pensando al fatto che Windows 7 è stato lanciato nel luglio del 2009 (10 anni fa).

Secondo Statscounter, questa è la diffusione mondiale delle versioni del sistema Windows, con ancora quasi il 34% dei PC ancora ancorati a Windows 7. Dalla stessa statistica appare chiaro come molti utenti (o aziende) abbiano “saltato” il passaggio a Windows 878.1, oppure l’abbiano già superato aggiornandosi a Windows 10.

Nuova versione del client OneDrive

Come puntualmente ci aggiorna l’amico Hans Brender attraverso il suo blog, Microsoft ha rilasciato la nuova versione del “Next Generation Sync Client” (17.3.6517.0809).

Parliamo del “motore” unificato del client di OneDrive e OneDrive for Business, in grado di gestire in forma ancora più efficiente la sincronia di contenuti dal mondo OneDrive vero I propri dispositivi.

Ricordo infatti che Microsoft offre tre distinti “motori” per la sincronia offline dei documenti da OneDrive, OneDrive for Busoness, dalle document libraries di SharePoint (Office 365), dai Groups (Office 365) e dalle possibili varianti di library di SharePoint on-premises.

Ecco dove scaricare il client: https://onedrive.live.com/about/en-us/download/ 

A complicare la matrice ci pensano poi I sistemi operativi del client, dove il nuovo motore unificato (NGSC) non è sempre disponibile:

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Annunciato Office 2016 (e quindi SharePoint 2016)

Microsoft ha annunciato che la prossima “wave” sarà quella di Office 2016 (come ormai di consueto saranno allineati i rilasci di Office, SharePoint, Exchange, Project, …).

In occasione della Microsoft SharePoint Conference 2014 Microsoft annunciò che nel corso dell’anno 2015 sarebbe stata rilasciata la successiva ondata di prodotti on-premises, e quindi ci si aspetta per la seconda metà dell’anno 2015 il rilascio della v-next.

L’uscita di Office 2016 si combinerà con il rilascio di Windows 10, e con Office for Windows 10.

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Liberare spazio su disco con Windows 8

Credo che uno dei problemi che affligge tutti quanti (presto o tardi) sia quello dello spazio in via di esaurimento sui dischi locali del proprio PC.

Del resto credo che sia una sorta di “legge della fisica”… e più spazio aggiungi, e più ne riempi.

Sul mio laptop ho due hard disk a stato solido (SSD), uno da 256 GB e uno da 512 GB… e nonostante questo (causa anche il fatto che utilizzo spesso virtual machine in locale) lo spazio libero è spesso in crisi.

Qui è possibile trovare un’utile lista delle azioni possibili per liberare spazio su Windows 8/8.1.

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Il tool Disk Cleanup è senza dubbio uno dei più utili, che spesso fa scoprire ingombri (notevoli) che non si sospettavano… ad esempio ho scoperto di avere quasi 7 GB di dati di BranchCache (che non uso nella mia rete aziendale), oltre 1 GB di dati di Debug Dump file, 3 GB di file temporanei, 2 GB di System error dump file, centinaia di MB di upgrade log file, e così via.

Un utile tool di indagine è TreeSize, di Jam Software, di cui esiste anche una versione free. Grazie ad esso ho identificato le principali fonti di occupazione dello spazio disco.

Altra fonte da tenere sotto controllo è quella della copia locale dei vari tool di archiviazione dati sul cloud (OneDrive, IneDrive for Business, DropBox, …). Essi sono a volte una delle cause dello spazio esaurito.

Altro punto da tenere sotto controllo è la copia locale dei messaggi di Outlook.

Per chi utilizza virtual machine, da non trascurare la periodica manutenzione dei virtual disk. Sia l’operazione di Compact dei dischi eseguita dal tool di Edit di Hyper-V che lo Shrink dei dischi eseguito all’interno delle VM.

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Resoconto di fine anno

Come ormai tradizione (nemmeno fosse il messaggio alla nazione Smile) ecco il post di fine anno, su questo blog aperto da oltre 11 anni.

Durante le ferie invernali, i quei giorni solitamente più tranquilli tra Natale e Capodanno, è mia abitudine riflettere sui 12 mesi passati. Solitamente lo faccio con considerazioni professionali, a volte condite da valutazioni sul piano personale.

Il 2014 è trascorso spedito, con diversi importanti progetti lavorativi completati, ripercorrendo i post più significativi dell’anno:

Gennaio.
Il primo gennaio è arrivato, per il settimo anno consecutivo, il gradito premio MVP for SharePoint Server.
Microsoft ha annunciato l’addio… o meglio il “rename” di SkyDrive, dando vita a OneDrive e OneDrive for Business.
La community degli SharePointers si è data appuntamento al primo SharePoint Saturday romano, il 25 gennaio.

Febbraio.
Microsoft ha annunciato, con grande sorpresa generale, che non avrebbe proseguito lo sviluppo di InfoPath, facendo nascere molti dubbi e incertezze sul futuro dei forms e sui possibili upgrade path.
E’ stata pubblicata l’agenda della SharePoint & Office Conference 2014, con cinque mie sessioni in agenda (a cui più avanti si aggiungerà una round-table).
In Microsoft c’è stato il cambio di CEO, con l’addio a Steve Ballmer (dopo tanti anni) e l’arrivo di Satya Nadella, che ha avviato una serie di importanti riforme.
In Green Team, più o meno in corrispondenza con il 23° compleanno dell’azienda, inauguriamo i nuovi uffici ristrutturati.

Marzo.
Insieme a Riccardo ho partecipato alla Microsoft SharePoint Conference 2014 di Las Vegas, dove Microsoft ha confermato i messaggi “cloud first”, annunciando anche il rilascio di una nuova versione di SharePoint on-premises per il 2015, la sempre più forte integrazione tra Office 365 e Yammer, il rilascio di Office Graph/Oslo (poi denominato Delve), Power BI, Video Portal e altre novità all’insegna del cloud.
Ho registrato tre webcast per conto di Microsoft Italia su Office 365 e SharePoint Online.
Microsoft ha rilasciato Office per Android, avviando l’azione di “distensione” verso le piattaforme mobile dei competitor.

Aprile.
E’ stato rilasciato e poi tempestivamente ritirato-rilasciato (come da tradizione) il Service Pack 1 per SharePoint 2013.
Nokia mi ha coinvolto per testare il nuovo Lumia 1320, di cui ha scritto una recensione.
La preparazione per la SharePoint & Office Conference 2014 è proseguita, così come quella per gli altri eventi community.

Maggio.
OneDrive for Business, su SharePoint Online, ha introdotto la nuova UI per le document libraries.
Il 10 maggio partecipo per la prima volta come speaker al .Net Campus di Roma.
Microsoft ha semplificato la gestione del Single Sign-On (SSO) per Office 365 e rilasciato nuove estensioni per la Power BI di Office 365 per l’integrazione verso SAP.
Gartner ha inserito Microsoft Azure nel “magic quadrant” delle soluzioni Cloud IAAS.
Il 27 e 28 si svolge la quinta edizione della SharePoint & Office Conference 2014, il più importante evento tecnico italiano dedicato a SharePoint e Office 365.

Giugno.
Nintex ha svelato la roadmap dello sviluppo dei propri prodotti, annunciando il rilascio della nuova ‘major release’ di Nintex Workflow (che sarà poi rimandata a inizio 2015).
Sempre in materia di roadmap, anche Microsoft ha deciso di rendere pubblica la propria in relazione all’evoluzione di Office 365.

Luglio.
Proseguono le azioni di irrobustimento di Microsoft Azure, con frequenti nuovi rilasci e acquisizioni. Anche Green Team completa il percorso che inserisce l’azienda tra i pochi Microsoft Partner italiani membri dell’Azure Circle.
Microsoft annuncia l’estensione a 1 TB per le site collection di SharePoint Online e l’estensione a tale limite la possibilità di far crescere i contenuti di OneDrive for Business.
Piccola nota personale: inizio per percorso di costruzione della mia nuova casa.

Agosto.
In agosto salto praticamente le abituali vacanze estive (ne pagherò prima o poi le conseguenze)… altro segnale della grande quantità di progetti.
Microsoft prosegue con i rilasci di nuove funzionalità su Office 365, con attenzione non solo alle funzionalità utente, ma anche a quelle rivolte agli utenti amministratori.

Settembre.
Microsoft rilascia Delve (e io resto incuriosito e perplesso sul nuovo strumento di Office 365), stupendo un po’ tutti quelli che –come me- si aspettavano l’arrivo di Oslo.
Per analizzare l’umore dei clienti e dei concorrenti, Microsoft rilascia i tool per il Social Listening.
Mentre tutti ci aspettavamo l’annuncio di Windows 9, il successore di Windows 8.1, Microsoft annuncia il “salto di numerazione”, e comunica che la prossima versione del sistema operativo si chiamerà Windows 10 (giustificando così un po’ di ritardo nel rilascio, e segnalando che l’upgrade sarà gratuito per i possessori di licenze Windows 7/8).

Ottobre.
Il cloud di Microsoft Azure viene giudicato come il miglior storage tra i competitor del cloud.
sempre in materia di storage si introduce ABS (Azure BLOB Storage) per esternalizzare sul cloud i contenuti dei siti SharePoint 2013.
Il 22 ottobre partecipo come speaker alla prima edizione della Cloud Conference Italia.

Novembre.
Microsoft rilascia le nuove versioni di Office e di Outlook per Mac, completando i rilasci delle versioni dei propri prodotti per piattaforme Apple (Office per iOS viene rilasciato agli utenti che hanno sottoscritto Office 365).
Insieme ai colleghi di BI Factory lanciamo il workshop sulla Business Intelligence su Office 365.

Dicembre.
Completo i percorsi di certificazione MCSA Windows Server 2012, MCSA Office 365 e MCSE SharePoint 2013, rispettando così gli obiettivi di aggiornamenti delle mie certificazioni professionali (percorso avviato nel lontano 1996).
Microsoft rilascia Office Video Portal su Office 365, offrendo la possibilità di caricare anche video di grandi dimensioni, beneficiando dell’integrazione con gli Azure Media Services.
Crolla un altro “tabù”, con l’integrazione di Salesforce con SharePoint Online.
Green Team consegue la terza competenza certificata Gold, segnale della qualità dei progetti, dell’innovazione e delle competenze del team.

Buon 2015 a tutti!