Come tutte le estati, momento di relax e vacanza per molti, anche quest’anno in tanti approfitteranno per aggiornare le proprie SharePoint Farm alla versione 2019 del prodotto. Del resto fa parte della dura vita di noi sistemisti SharePoint… 🙂
In tanti, preparandosi al momento dell’upgrade, mi hanno chiesto: “Ma è davvero utile aggiornare SharePoint e passare alla versione 2019?“.
Provo quindi a riassumere i principali benefici della nuova versione della piattaforma, tralasciando gli aspetti “ovvi” legati all’aggiornamento tecnologico (supporto Microsoft più esteso nel tempo e utilizzo di sistemi più aggiornati).
Il suggerimento è soprattutto rivolto a chi ancora utilizza SharePoint 2013 (nemmeno penso a chi utilizza ancora 2010 o 2007 o 2003 o 2001…), che terminerà (solo se correttamente patchato) il supporto esteso tra non troppo tempo, ma anche a chi fosse già passato a SharePoint 2016.
Spesso ci si limita a valutare l’upgrade per “sole ragioni di aggiornamento tecnologico”, ma il mio consiglio è quello di valutare i benefici dell’aggiornamento anche in termini di nuove funzionalità per l’utente… magari pensando anche ad un aggiornamento in due fasi (prima quella tecnologica, conservando la vecchia UI/UX, e quindi quella di “modernizzazione” dei siti SharePoint).
Esperienza moderna
Mutuandole da SharePoint Online (che sappiamo essere sempre più avanti per definizione), SharePoint 2019 introduce una buona parte delle caratteristiche dell’esperienza moderna:

- Pagina iniziale di SharePoint
- Elenchi e raccolte
- Pagine Home del sito del nuovo sito del team e delle comunicazioni
- Nuove pagine
- Contenuto del sito
- Utilizzo del sito
- Cestino
Analizzando più da vicino le differenze tra SharePoint 2016 e 2019, evidenzio come l’esperienza di lavoro su liste e libraries sia decisamente diverso (e più ricca sulla nuova versione):

Anche i Team Sites, uno dei caposaldo dell’utilizzo di SharePoint, offre un’esperienza decisamente “diversa”:

senza poi pensare all’introduzione dei Communication Sites, che garantiscono una capacità comunicativa notevole:

Parlando poi delle Pagine web, sparisce il vecchio concetto di “Web Part Zone”, introducendo una gestione delle pagine per blocchi, con grande flessibilità (e forse minore controllo sui layouts):

Sulle pagine web va anche ricordato che non esiste una effettiva “parity features“, ossia un’equivalenza tra le pagine web “classiche” (soprattutto se in regime di Siti di Publishing) e pagine web “moderne”.
Anche il Search offre una nuova esperienza all’utente, garantendo (questo vale per tutte le caratteristiche “moderne”) anche piena fruibilità da device mobile (tutti i siti moderni sono web responsive):

Migliorato il supporto per lo SharePoint Framework
SharePoint 2019 supporta lo SharePoint Framework 1.4.1 per offrire agli sviluppatori la possibilità di creare Web Part moderne in grado di lavorare sia su SharePoint Online che su SharePoint On-premises.
OneDrive
In tanti ormai hanno compreso il potenziale di OneDrive for Business su Office 365, e quindi è facile immaginare i vantaggi di utilizzo “domestico” dello strumento per la gestione dei dati individuali anche sulla piattaforma On-premises.
Ricordo anche che, ormai da qualche versione di SharePoint, è possibile configurare un ambiente OneDrive ibrido, scegliendo il redirect verso Office 365 per determinati utenti e l’utilizzo su SharePoint 2019 per altri utenti.
Un criterio di scelta può essere quello della “data privacy” (a vantaggio dell’On-premises), oppure quello del volume (sull’Online godiamo di grandi volumi senza appensatire l’infrastruttura locale), oppure la facilità di condivisione verso utenti esterni all’organizzazione (decisamente più semplice da realizzare su Office 365).
La vera novità per OneDrive su SharePoint 2019 è quella del pieno supporto del nuovo client (Next Generation Sync Client), recependo i vantaggi del sync selettivo del Files on demand.
App Launcher
Immaginando che gli scenari di configurazione ibrida siano sempre più diffusi, è facile comprendere come possa essere anche “disorientante” per un utente lavorare un po’ su SharePoint Online e un po’ su SharePoint 2019.
Una valida strategia per garantire maggiore continuità ed integrazione all’utente è quella di valorizzare la presenza dell’App Launcher, sia in termini di UI che della possibilità di creare “cross links” tra i due sistemi:

PowerApps e Flow
Ormai sappiamo bene che Microsoft ha deprecato da tempo l’utilizzo di InfoPath e SharePoint Designer (che comunque resteranno dentro al supporto Microsoft, per gli ambienti On-premises, fino al 2026). Sappiamo anche che ancor oggi non esistono della vere alternative complete ai due gloriosi strumenti… ma esistono anche approcci diversi per chi è amante delle personalizzazioni “no code”.
Sfruttando i benefici di Flow, PowerApps e Power BI di Office 365, integrabili anche sugli ambienti SharePoint 2016/2019 (se gli utenti dispongono anche di sottoscrizioni ad Office 365), è possibile immaginare nuovi scenari di soluzione, anche rinunciando ai vecchi InfoPath e SPD.
Power BI Report Server
Con l’uscita di SharePoint 2019 molte delle vecchie funzionalità orientate alla Business Intelligence sono state deprecate o dismesse (es. l’integrazione tra SharePoint e SQL Server Reporting Services).
La spinta di Microsoft è verso l’utilizzo sempre maggiore di Power BI, inclusa la possibilità di utilizzare il Power BI Report Center:

L’integrazione con i dati On-premises è garantita da Data Gateway, utile anche per completare gli scenari ibridi realizzati con Flow e PowerApps.