Microsoft ha rilasciato, in occasione della conferenza Ignite 2017, un nuovo tool (o meglio forse il primo tool) targato Microsoft per agevolare la migrazione di contenuti verso SharePoint Online, su Office 365.
Sono infatti disponibili da tempo strumenti di supporto per assistere le migrazioni di Exchange, e di altri servizi, ma SharePoint e OneDrive for Business erano fin da troppo tempo “scoperti”, e ci si affidava esclusivamente agli strumenti realizzati dalle terze parti.
Le sorgenti di provenienza sono Share di rete e ambienti SharePoint on-premises, con destinazione SharePoint Online.
Il tool migra contenuti su strutture (siti/libraries che devono essere precedentemente predisposte).
Il tool di Microsoft è ancora decisamente incompleto (si tratta di una versione preliminare), volendolo confrontare con strumenti di mercato (es. Sharegate), ma dispone di una roadmap di evoluzione, e quindi credo sensato tenerlo d’occhio e valutare di usarlo per scenari di migrazione o porting “semplici”.
Manca ad esempio ancora il supporto all’autenticazione ADFS/MFA, ma [ previsto che arrivi nei prossimi mesi.
Il tool si basa sulle SharePoint Online Migration API, e quindi andrà valutata con grande cura l’impatto tempi/velocità di migrazione. Tra i fattori da considerare:
- Sistema sorgente (in termini di tempi di risposta, I/O disco, limitazioni legate ad antivirus, …)
- Network (in termini di velocità della rete interna nella comunicazione tra il client che esegue il tool e i sistemi sorgente)
- Banda verso Internet/Azure (i dati di migrazione transitano da Azure, quindi va valutata con attenzione la velocità di upload e l’eventuale ottimizzazione verso Azure)
- SPO Import (è la capacità di “digerire” dati da parte di SharePoint Online, fortemente penalizzata dalla richiesta di importare strutture dati “complesse”)
Technet ha pubblicato alcuni valori di riferimento sulle performance di migrazione, in funzione delle tipologie di contenuti da migrare:
Light |
ISO files, video files | 2 TB/day |
Medium | List items, Office files (~1.5MB) | 1 TB/day |
Heavy | List items with custom columns, small files (~50kb) | 250 GB /day |
Va inoltre ricordato che Microsoft impone dei tetti massimi di utilizzo delle API, e quindi è sì possibile studiare piani di migrazione paralleli (eseguiti da più client), senza dimenticare che saranno accettati fino a 24 TB al giorno per Tenant.
Il processo di funzionamento del tool prevede quattro fasi:
La scansione è indispensabile per conoscere cosa migrare. E’ ovvio che in questa fase è importante considerare anche una fase di “piulizia”, dove valutare che cosa abbia effettivamente senso migrare verso Office 365, e quali contenuti possano viceversa essere considerati obsoleti, duplicati od inutili.
Successivamente il tool prepara dei Package di contenuto, che saranno inviati verso Office 365 tramite Azure. Il meccanismo implementa una serie di Powershell cmdlet, già rilasciate precedentemente.
Quindi avviene l’Upload su Azure, ed è qui che occorre una buona qualità di connessione. Per esigenze “big size” è prevista la possibilità di spedire fisicamente un proprio hard disk verso i data center di Microsoft, evitando tempi di upload “infiniti”.
Infine avviene il processo di Migrazione, “scompattando” i package trasferiti su Azure ed importando i dati in essi contenuti nelle strutture di SharePoint Online.
Ovviamente non dovranno essere dimenticati i vincoli di List/Resource Throtthling di SharePoint Online, così come ben descritto da questo articolo