Microsoft Access ha avuto negli anni un ruolo centrale nella diffusione dei cosiddetti “desktop database”. Strumento efficacie per realizzare, in tempi rapidi, piccole applicazioni di elaborazione dati.
Nel tempo è poi accaduto, a volte per lentezze o carenze degli IT aziendali, che Access assumesse quasi un significato “virale”, diffondendo dati e applicazioni non sempre “ufficiali” o “certificati” nella qualità del dato.
In SharePoint Server 2010 Microsoft ha introdotto gli Access Services, ossia una Service Application che permette la pubblicazione (e trasformazione) di un Access Database in un’applicazione Web. Le maschere di Access sono tradotte in pagine Web, ed i report utilizzando l’integrazione tra SharePoint e i SQL Server Reporting Services.
L’idea era buona: un’ottima occasione per modernizzare le vecchie applicazioni Access, centralizzandole su un ambiente server e maggiormente governato… rispetto a file .MDB (o .accdb) sparsi sui PC degli analisti…
Personalmente, nel corso della mia intensa esperienza con il mondo SharePoint nelle aziende, non ho mai visto nessuno utilizzare seriamente gli Access Services 2010.
Con l’uscita di SharePoint 2013 poi, Microsoft ha “raddoppiato”. Su SharePoint 2013 è possibile attivare due Access Services, quello 2010, per ragioni di retro-compatibilità, ed i nuovi Access Services 2013, note anche come Access 2013 Apps (disponibili anche su SharePoint Online in Office 365).
Per scoprire le differenze tra Access 2013 Apps e Access Desktop suggerisco di seguire questi due video:
Per chi è interessato ad approfondire l’argomento consiglio infine di seguire il Blog del Team di Access.