Bilanci di fine anno

Anche il 2010 è andato.

Come ormai di consuetudine, ecco un post di fine/inizio anno, per cercare di tirare un po’ di somme e per fare qualche buon proposito per l’anno nuovo.

Il 2010 è stato un anno intenso.

Un anno ricco di moltissime cose buone e tante cose cattive/tristi. Un anno intenso.

Lavorativamente è stato un anno attivissimo (alla faccia della crisi), con il trend di crescita ancora confermato per la mia azienda, sia in termini di fatturato che di nuovi arrivi.

Un anno ricco di soddisfazioni professionali, in parte legate al rilascio della versione 2010 di SharePoint e in parte legate al sempre crescente livello dei progetti condotti, sia in termini di prestigio dei clienti che di complessità delle soluzioni realizzate.

Il mio gruppo di lavoro, composto da fantastici amici e colleghi, è ancora in crescita. Impressionante la capacità di reazione e il “volume di fuoco” che siamo riusciti a sostenere anche quest’anno!

Il 2010 è stato anche l’anno del successo della terza edizione della Microsoft SharePoint & Office Conference, con i quasi 500 partecipanti, che tutto fa ben sperare per la prossima edizione di aprile 2011. Ed è stato –finalmente– l’anno della nascita di SharePointCommunity.it e dei connessi Community Tours.

E’ stato l’anno del 18° libro pubblicato in Italia e della seconda esperienza editoriale negli USA, in quello che sembra essere uno dei più diffusi testi su SharePoint 2010.

Le cose tristi, e ce ne sono state purtroppo parecchie, le lascio all’intimità dell’amicizia che mi stringe agli amici ed ai colleghi sfortunati.

 

Il 2011 si prospetta come un anno importante. Sarà festeggiato il ventennale della nascita di Green Team e dell’inizio della mia esperienza professionale (già vent’anni!!).

Sarà un anno di conferme. In termini di successi lavorativi, in parte legati alla qualità dei progetti ed in parte grazie alla capacità di pervasione di SharePoint, che sta trainando ancora il nostro mercato di riferimento.

Dovrà anche essere l’anno di un “cambio di ritmo”. Anche perché dopo 20 anni di lavoro, con un’intensità che è ben nota a chi mi conosce… credo debba essere un anno con più attenzione a me, alla mia salute, alla mia famiglia e al mio tempo libero.