Proprio così, è così che si intitola il primo capitolo del libro che ho scritto su PowerPoint 2003, pubblicato per Mondadori, ormai credo alla terza ristampa.
Anche oggi -e non è certo la prima volta- mi è capitato di essere “vittima” della powerpointite, o non so come diavolo chiamarla…
In pratica ormai la gente in azienda è diventata quasi analfabeta: i tempi sempre più veloci, le esigenze di sintesi e l’esasperata-ante necessità di comunicare, porta da anni all’utilizzo di slides… costringendo a volte timidi relatori di fronte a platee più o meno vaste, attrezzati di videoproiettore, puntatori laser (e chi più ne ha, più ne metta) e come rispondono collaboratori e manager? Via… giù di elenchi puntati!
La sana e vecchia abitudine di scrivere report e ralazioni è ormai un lusso per pochi. Ora si scrivono liste, elenchi… e poco altro.
Ma non fraintendetemi! Anche io uso PowerPoint. E certo non lo ritengo un cattivo strumento. Ma è uno strumento: appunto.
Nessun problema quindi se gli elenchi servono come traccia sintetica per un commento più ampio del relatore. Nessun problema se si tratta di un executive report, poi corredato di report più approfonditi, corredati di dati e grafici per chi è interessato a saperne di più.
Purtroppo PowerPoint non è sempre utilizzato a dovere. E negli Stati Uniti sono addirittura sorti dei movimenti d’opinione contro PowerPoint… Dove alcuni manager proibiscono l’uso di strumenti di presentazione ai propri collaboratori, costringendoli forzatamente a riflettere di più su quanto scrivono e a produrre report e relazioni prive di elenchi puntati. Forse tutto iniziò nel 2001, quando The New Yorker pubblicò un famoso articolo intitolato “Absolute PowerPoint”… [puoi leggere un interessante articolo]
Beh, non esageriamo! Non prendiamocela sempre con gli strumenti. Cominciamo a prendercela con chi li usa, e soprattutto li usa male!
Sul web mi sono imbattuto in un’azienda che realizza persino sfondi per presentazioni business stress…
Ho letto di recente anche alcuni articoli, che suggeriscono come sfruttare al meglio PowerPoint. Ma anche in questo caso -così come in tanti altri- servirebbe un po’ più di formazione agli utenti e… una buona dose di buon senso! 🙂